Mutombo, quando il campione si riconosce non solo per le vittorie nello sport

“Dikembe Mutombo, membro della Basketball Hall of Famer e uno dei migliori giocatori difensivi nella storia della NBA e ambasciatore globale di lunga data del gioco, è morto lunedì di cancro al cervello”. Ad annunciarlo è l’NBA sul proprio profilo X. Mutombo aveva 58 anni. La sua famiglia ha rivelato due anni fa che era in cura ad Atlanta. Originario della Repubblica Democratica del Congo, Mutombo giocò nella NBA fra il 1991 e il 2009, periodo in cui fu uno dei migliori difensori del campionato, uno dei tre capaci di vincere per quattro volte il premio di miglior difensore della stagione (gli altri due sono Ben Wallace e Rudy Gobert). Era alto 218 centimetri e usava la sua grande altezza e il suo tempismo soprattutto per stoppare gli avversari, cioè bloccarne i tiri a canestro: è il secondo giocatore di sempre per numero di stoppate in NBA dietro a Hakeem Olajuwon, con 3.289. Nel 2015 fu inserito nella Hall of Fame della NBA, uno dei riconoscimenti più alti per un giocatore di basket. Ma le sue doti cestistiche vanno di pari passo con il suo impegno in campo sociale. Nel 1997, in piena attività sportiva agonistica, dà vita alla Dikembe Mutombo Foundation, un’organizzazione che ha come scopo quello di migliorare le condizioni di vita nel suo paese d’origine. E’ lì, nella periferia di Kinshasa, che dieci anni dopo inaugura un ospedale da 300 posti letto intitolato alla madre, Biamba Marie Mutombo. Non va dimenticato il suo impegno per Special Olympics, organizzazione sportiva che si dedica a persone con disabilità intellettiva, e le iniziative benefiche e di promozione sociale delle fasce più svantaggiate di diversi paesi. Tante iniziative che hanno permesso a Mutombo di ottenere per due volte (nel 2001 e 2009) il J. Walter Kennedy Citizenship Award, riconoscimento consegnato all’allenatore o al giocatore NBA che più si è impegnato nel sociale durante un’annata sportiva.

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