Il big match di Milano non ha deluso le aspettative con una valanga di gol, emozioni, giocate e spettacolo. Vicenza ne esce sconfitta sul filo della sirena e perde contatto con la vetta, il solito Milano che non molla mai si prende una vittoria necessaria per dimenticare la Supercoppa. Chi regge il passo di Bernad e compagni è Asiago, che vince una partita difficile contro Legnaro e dimostra di essere ben più della terza incomoda in questa stagione (da segnalare ancora il gol del giovanissimo Oro, di cui sentiremo parlare tanto). Rispunta Cittadella che va a vincere a Verona nella sfida veneta tra due formazioni dall’avvio di stagione non certo entusiasmante, per gli scaligeri si mette malino, con tre punti raccolti in cinque gare e cinque reti segnate (peggior attacco della Serie A). Non sembra migliore la posizione di Edera, che perde il derby triestino e deve fare i conti con una classifica da rimettere in piedi alla svelta. Per i Tigers una vittoria che significa un sorprendente quarto posto in classifica e un avvio di stagione su cui in pochi avrebbero scommesso. Come ottima la prova di Forlì che da neopromossa espugna Torre Pellice e va a sedersi comodamente a metà classifica, mentre per i piemontesi è buio pesto nella ricerca dei primi tre punti in classifica. Il gioco non manca, i risultati sì. Partita del bivio tra Cittadella e Verona che finora probabilmente non avevano detto tutto quello che avevano da dire. Il solito Cittadella folle annulla il fattore casalingo per Verona e va a vincere questa sfida fondamentale. Ottima partenza degli ospiti che sfruttano perfettamente una superiorità numerica andando in rete con capitan Roffo (0 – 1). Passano solamente due minuti e Verona arriva al meritato pareggio con Raccanelli. Ma il primo tempo è decisamente appannaggio di Cittadella, che gioca con grinta e anche una buona organizzazione Sul finire della prima frazione gli ospiti prendono il largo prima con Baldan, poi con Hilbert (1 – 3). Nella ripresa Cittadella ci ha abituato a cedere, soprattutto di testa e nervi e sembra che la storia non cambi neanche stavolta. Tanti (troppo) falli e minutaggio in inferiorità numerica mettono a repentaglio la partita. Verona costruisce, accorcia le distanze con Crisci (2 – 3), ma dimostra ancora difficoltà in fase realizzativa, non riuscendo ad impattare la partita. Per Cittadella può essere il momento della svolta, tattica, ma soprattutto mentale per rilanciarsi come protagonista di metà classifica. La partita di punta della giornata fra Milano e Vicenza non delude le aspettative. A spuntarla è la squadra della Madonnina, soffrendo, forse credendoci fino alla fine come sempre e con la voglia di riscattare la sconfitta di Supercoppa. Ma è Vicenza a cominciare con la grinta giusta. Gli ospiti nel primo tempo fanno loro praticamente tutti gli ingaggi e si dimostrano cinici nello sfruttare le superiorità. A cominciare dalla prima offerta da Milano che regala il vantaggio degli ospiti grazie ad un gran tiro dalla media distanza di Vendrame. Devono passare cinque minuti prima che Milano giunga al pareggio con il gol del solito Cobra Ferrari. A cinque minuti dall’intervallo nuova superiorità per Vicenza e ancora gli ospiti che riescono a sfruttare l’occasione con una deviazione sottoporta di Dal Ben. Eppure Milano è ancora vivo e sul finale di tempo raggiunge il pareggio grazie alla rete (stupenda) di Bernad, che con una bordata supera l’ottimo Frigo, poi quasi sulla sirena passa in vantaggio per la prima volta con Banchero. Nella ripresa arriva subito il pareggio vicentino con Sebek. La gara attraversa un momento di studio in cui entrambe le squadre cercano di centellinare gli errori, accendendosi a fiammate improvvise che fanno schizzare il ritmo. A metà ripresa arriva il nuovo vantaggio degli ospiti con Pace. Sembra il colpo di grazia per Milano, ma mentre gli ospiti hanno ancora la pistola fumante, i lombardi reagiscono (li conosciamo, non mollano mai) e pareggiano ancora con Lettera. E quando la sirena sta per suonare e il supplementare si fa più che un’ipotesi, ecco che arriva la zampata del campione di Bernad che ipnotizza Frigo e insacca un disco gentilmente offerto da Vendrame a due passi dalla porta. Tutto finito? Non proprio perché anche Vicenza non è squadra da arrendersi e dopo aver vinto l’ultimo ingaggio i veneti regalano l’onore della cronaca a Mattia Mai che difende con una gran parata il risultato a tre secondi dalla fine. Una partita dalle mille emozioni, con un risultato costantemente in bilico giocata da due formazioni piene di campioni, bellissime a vedersi e soprattutto capaci di tenere lo spettacolo alto fino all’ultimo secondo giocando dal primo ingaggio alla sirena con il coltello in mezzo ai denti. A Trieste è derby, con i Tigers che hanno la meglio sull’Edera. In casa finora sembrano veramente difficili da domare e dopo essersi presentati al derby con un bel bottino di punti accumulato nelle prime giornate, vincono largamente anche la sentitissima sfida con i cugini dell’Edera Trieste. Non male per una formazione retrocessa la scorsa stagione e ripescata. Ancora una partita no per Edera che fatica a trovare continuità e capacità di trasformare in rete le occasioni. Probabilmente manca un po’ di cinismo. Per i Tigers non segna Skof, ma arriva la giornata di Nicholas Angeli e Prebil che con due doppiette assicurano la vittoria in una partita nervosa, fallosa come è spesso questa sfida. Con questa vittoria i Tigers volano al quarto posto in classifica, mentre per Edera è ancora crisi e penultimo posto. A Forlì Bernardoni e Cimatti affondano Torre Pellice. L’insidioso Filatoio non è stato fatale a Forlì che la spunta di misura affidandosi ai giovani come Bernardoni, oggi doppietta per lui (terza rete stagionale) e Cimatti, a segno con regolarità impressionante in questo avvio. Torre Pellice come sempre la mette giù dura e non regala niente, ma questo inizio stagione sembra essere stregato, ancora a zero punti e fanalino di coda della classifica non può certo recriminare sull’impegno o sul gioco, quanto più che altro nella capacità di gestire i momenti che contano. Cosa che stasera ha fatto egregiamente Forlì in una partita bella e combattuta nella quale alla fine è stata la squadra più cinica ad avere la meglio. Per una neopromossa un buon inizio di stagione, ma la strada è ancora lunga. I piemontesi dal canto loro devono correggere la china in fretta invertendo una tendenza fin troppo punitiva, ma che comunque va affrontata e subito.

Hockey, una giornata di Campionato che non riserva sorprese
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